Pasqua 2024
“Pace a voi!”
E’ la prima frase che tu, Gesù, hai detto ai tuoi discepoli.
Non è un augurio: è una dichiarazione.
Ai tuoi amici che ti avevano abbandonato nei giorni tragici della tua passione e morte, la prima parola che tu rivolgi non è una richiesta di spiegazione, non è un giudizio, non è un rimprovero.
A loro, tu dichiari il tuo amore gratuito, nuovo: “Pace a voi!” Nonostante tutto, oltre tutto.
Dentro di te, Gesù, hai sconfitto il risentimento e hai deciso di non reagire al male con il male: “Pace a voi!” Con la tua presenza e con la tua parola hai rilanciato la relazione con i tuoi: “Pace a voi!”
Non solo. Con questa tua determinazione, hai rivelato che nel cuore di ogni uomo lo Spirito può compiere questa trasformazione, silenziosa e potente.
I tuoi discepoli si sono lasciati raggiungere da questa possibilità inedita, inimmaginabile:
hanno scoperto un nuovo modo di concepire le relazioni!
Da quel giorno non c’è più spazio per la rassegnazione al male:
da dentro, dal cuore, può davvero sgorgare energia nuova!
Nonostante tutto, oltre tutto.
Da quel giorno, Signore Gesù, il tuo Spirito ha aiutato tanti uomini e tante donne ad essere artigiani di pace e di riconciliazione, anche dentro situazioni di tensione e di conflitto.
Da dentro, dal loro cuore, tante persone hanno rilanciato relazioni nuove, oltre le offese.
Con la loro presenza e i loro gesti hanno fatto risuonare il tuo “Pace a voi!” e hanno cambiato la storia!
Ti ringrazio, Signore, per questi tredici anni di Agathà: spesso sono stato testimone di cambiamenti e ripartenze che hanno preso le mosse proprio da dentro, dal cuore...
Signore Gesù, ti chiedo di confermare tutti noi in questa certezza!
Donaci di dare credito alle grandi possibilità di trasformazione che il tuo Spirito mette nel nostro intimo! Inserisci me e i miei amici nella schiera
degli uomini e delle donne
che hanno risposto al male con il bene!
Per noi, questo sia il frutto della Pasqua 2024!
Don Marco
“Sappiamo di non poter nulla su alcuno né vogliamo forzar la mano ad alcuno,
devoti come siamo e come intendiamo rimanere al libero movimento di ogni spirito.
Noi non possiamo nulla su questa realtà che è il nostro mondo di fuori,
poveri come siamo e come intendiamo rimanere.
Se qualche cosa sentiamo di potere — e lo vogliamo fermamente — è su di noi, soltanto su di noi.
Il mondo si muove se noi ci muoviamo,
si muta se noi ci mutiamo,
si fa nuovo se qualcuno si fa nuova creatura, imbarbarisce se scateniamo la belva che è in ognuno di noi. Il «mondo nuovo» incomincia se qualcuno si sforza di divenire un «uomo nuovo».
don Primo Mazzolari (1890-1959)