
Natale 2024
"La vostra affabilità sia nota a tutti: il Signore è vicino!" (Filippesi 4,5)
Nell'estate 1999, gli oratori di Monterosso, Santa Caterina e Conca Fiorita avevano organizzato un campo scuola giovani in Polonia, a Cracovia. Fra gli obiettivi c'era quello di confrontarsi con il dramma dei campi di sterminio. Negli incontri di preparazione, sono stati offerti diversi testi per non vivere quella visita da turisti, ma per lasciarsi interpellare da quella vicenda... Nella giornata dedicata ad Auschwitz e Birkenau, la visita era stata organizzata in due momenti: una prima parte accompagnati da una guida, un ex deportato, e poi un tempo personale per ripercorrere il tragitto per fare tesoro di immagini, interrogativi e pensieri.
Non dimenticherò mai quanto abbiamo vissuto all'uscita: ciascuno di noi ha sentito il desiderio e il bisogno di essere accanto a qualcuno, per una carezza, una vicinanza delicata, in silenzio. Qualche giorno dopo, abbiamo fatto un momento di riflessione e di scambio sulla visita ai campi di sterminio: una delle considerazioni più condivise è stata proprio la presa di coscienza della preziosità di quel gesto spontaneo all'uscita dal campo. In quell'incontro abbiamo evocato alcune pagine di "Se questo è un uomo" e di "La Notte" in cui Primo Levi e Elie Wiesel hanno narrato di alcuni gesti di premura ricevuti, grazie ai quali non hanno smesso di credere che "un'umanità fosse ancora possibile":
nel dramma dei campi, forse hanno retto proprio grazie a quelle attenzioni.
Forte e chiara è nata allora una consapevolezza: di fronte alla disumanità e al dolore è necessario e responsabile porre dei gesti di umanità e di tenerezza! Più potente dell'indignazione, il coraggio della delicatezza cambia la storia! Dove crescono la sofferenza e l'ingiustizia, è necessario
raddoppiare l'affabilità e la cortesia!
Questa stessa consapevolezza è quella che il Signore ha voluto rivelare nel farsi uomo. Di fronte alla sproporzione dei soprusi, non ha chiuso gli occhi ma ha deciso di entrare nella nostra storia: si è fatto vicino e ha posto dei gesti di attenzione personale, di tenerezza e di premura.
Per i piccoli, gli ammalati, gli esclusi: per tutti e per ciascuna delle persone che ha incontrato.
Dalla culla di Betlemme alla notte della Passione, Gesù è stato fedele a questo stile: è il "principe della Pace" perché continua a regalare premura e delicatezza a chiunque! Proprio per questo è l'uomo nuovo che fa nuova la storia!
In un contesto internazionale segnato da guerre e tensioni, è forte e sornione il rischio di lasciarci contagiare (anche inavvertitamente) da logiche di violenza.
Anche nelle nostre relazioni quotidiane.
Grazie allora per tutti i gesti di delicatezza di cui sono stato testimone durante tutto il 2024 nelle case di Agathà, da parte degli operatori, dei volontari e delle ospiti!
Grazie per i silenzi carichi di comprensione, per gli sguardi accoglienti, per i progetti per rilanciare i percorsi delle nostre ragazze!
Ogni gesto di premura sta già scrivendo la storia e sta costruendo frammenti di pace:
grazie di cuore!
Buon Natale!
don Marco