Auguri di Pasqua
Pasqua 2022
“Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome
comprarono oli aromatici per andare a ungerlo.
Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole…”
(vangelo di Marco 16,1-2)
Inizia così il racconto della resurrezione nel vangelo di Marco.
Mentre gli apostoli sono ancora chiusi nel cenacolo, sconvolti dal dramma della morte di Gesù e dal fallimento del progetto del messia di Nazareth, tre donne si mettono in cammino per avvolgere di profumo il corpo di Gesù: desiderano regalare un gesto di premura e di affetto per lui.
Gli uni e le altre devono guardare in faccia la morte di Gesù. Nessuno poteva nemmeno lontanamente immaginare la novità assoluta e sorprendete della sua Risurrezione.
Di fronte al dramma però, è l’atteggiamento delle donne a fare la differenza!
Non si fermano al fallimento di un progetto (“non doveva essere lui a liberare Israele”), non sono bloccate dalla paura (che pure le abita), non sono scoraggiate dalle oggettive difficoltà (“chi sposterà la pietra?”). Non fanno discorsi, non si lasciano neppure distrarre dalle analisi e da che cosa avremmo dovuto fare di diverso…
Le donne del Vangelo non mettono al centro né un progetto, né i grandi valori (fosse pure la pace), né le loro aspettative. Per loro, alcentro c’è il corpo di un uomo. Anzi il corpo di un uomo morto, offeso e sfigurato.
Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome decidono di avvolgere di tenerezza e di premura, di “olio profumato”, quel corpo. Può sembrare poca cosa. Forse anche loro saranno state tentate di chiedersi se un gesto così serviva a qualcosa… Eppure in quella loro decisione era già la luce di Pasqua a far capolino! Non a caso, sono loro le prime ad incontrare Gesù risorto!
Le donne del mattino di Pasqua ci ricordano che non siamo noi a dare nuova vita e a far risorgere le persone, ma ci rivelano al tempo stesso la forza dei gesti di tenerezza e di premura!
Non hanno avuto manie di onnipotenza, ma non si sono nemmeno ritirate nell’inazione.
Il solo pensiero di andare a comperare dell’olio profumato per il corpo di Gesù è un atto di fede sulla dignità della persona, sempre e comunque. Non solo. Il loro andare al sepolcro è anche atto di fiducia nelle proprie possibilità. È l’annuncio di chi non si rassegna al male: le donne fanno quello che riescono per scrivere una nuova pagina di umanità e di delicatezza. La loro determinazione concreta ci suggerisce che c’è sempre una possibilità di azione, ci invita ad aver fiducia nell’efficacia di ogni singolo gesto di attenzione.
Ringrazio il Signore per aver suggerito a Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome di attivarsi così, in quel “primo giorno della settimana”! Lo ringrazio per tutte le volte in cui anche noi (magari senza pensarci) abbiamo regalato gesti di premura a vantaggio dei corpi feriti delle nostre ospiti e a vantaggio anche delle relazioni fra di noi!
Invoco lo Spirito santo perché confermi in noi lo stesso stile delle donne del mattino di Pasqua!
Che dentro ogni conflitto, domestico o internazionale, lo Spirito mi suggerisca quale azione concreta di tenerezza è affidata a me e alla mia responsabilità!
Che lo Spirito ci regali fantasia e determinazione! Ogni mattina!
Buona Pasqua!
don Marco